ANTICHE LAUDI TRENTINE
I Le versioni trentine delle LAUDI derivano dai canti di Jacopone
da Todi e da Laudi umbre e toscane.
Non è sempre agevole riconoscere se queste sacre rappresentazioni
abbiano origine in usi liturgici oppure in veri e propri
spettacoli drammatici.
Fin dalla fine del XV secolo i contadini trentini erano soliti
radunarsi in diverse persone, durante la settimana santa, a
recitare o meglio declamare le antiche laudi, interpretando i
diversi personaggi della passione. La parte narrativa era per
lo più esposta dal capo famiglia, mentre al dialogo prendevano
parte gli altri membri della famiglia.
Narra lo storico Michelangelo Mariani che “nella notte di
Giovedì Santo tra un apparato di lumi per tutta la città di Trento
si rappresenta la Passion del Signor così al vivo che non
può restar commosso il cuore da quel grande spettacolo”.
Chiudevano la processione un gran numero di battuti, nelle
loro tradizionali tuniche ispirate all’umiltà e alla penitenza.
In Tirolo la prima menzione di una sacra rappresentazione si
ha a Novacella nel 1391. Nel 1675 il GROSSER UMGANG
raccolse a Bolzano 40.000 fedeli, venne rappresentato in
piazza Della Mostra e i parroci del circondario si lagnarono
del fatto che le loro chiese fossero vuote perchè tutti erano a
Bolzano attirati dal grande spettacolo.
GLI AUTORI
regia Roby de Tomas
GRUPPI PARTECIPANTI
Centro Don Bosco
Coro Monti Pallidi
Gruppo Vadena
Gruppo Egna
Gruppo Bar Nazionale/Manzana